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Sappiamo che sono in molti a desiderare di poter dare un proprio contributo per il raggiungimento di un obbiettivo arduo ma fantastico: il mutamento del nostro sistema praticamente quasi del tutto indifferente alle conseguenze del proprio modo di produrre e di consumare, in un sistema di produzione e di consumo basato sul rispetto dell’ambiente e del nostro stesso futuro. Il processo di cambiamento è già iniziato, anche se ostacolato da mille problemi, ed anche se pare decisamente lento rispetto all’urgenza imposta dalle condizioni tragiche in cui versa il pianeta. Lo si riscontra nelle sempre maggiori richieste da parte dei cittadini di poter realizzare la raccolta differenziata dei rifiuti, nel sempre crescente numero di gruppi di acquisto solidale, nella sempre crescente preferenza negli acquisti di prodotti biologici, nella nascita dei primi circuiti di vendita di prodotti a Km. 0, nella maggiore attenzione che si prestano al riciclo o al riutilizzo di materiali, nel libero scambio, nella sempre maggiore diffusione di mezzi a propulsione elettrica, nel crescente numero di installazioni di piccoli impianti fotovoltaici, termico solari, eolici, nelle tante piccole e grandi scelte di vita che moltissimi individui compiono.
Le energie rinnovabili costituiscono da sempre una vera alternativa, e da sempre, la tecnologia per il loro sfruttamento è stata studiata e migliorata dalla ricerca spesso finanziata dalle stesse multinazionali, ma giudicata troppo costosa e poco efficiente e quindi tenuta “congelata” per un utilizzo futuro. Nel frattempo le stesse multinazionali si apprestavano ad acquisire il controllo dell’estrazione e della produzione mondiale del silicio, in modo da poter determinare un controllo immediato non appena lo sviluppo del settore solare fosse stato ritenuto dalla politica e dalla società civile di fondamentale necessità per fronteggiare le catastrofiche conseguenze dello sfruttamento indiscriminato dei combustibili fossili.
Dal momento in cui sempre maggiori settori della classe politica e della società civile hanno preso coscienza delle dimensioni catastrofiche dello stato di salute del nostro pianeta, i governi hanno iniziato finalmente a istituire incentivi di vario genere per favorire l’espansione delle energie rinnovabili. Anche in Italia a partire dal 2003 una serie di decreti sono stati promulgati per mezzo dei quali è stato instaurato un sistema di incentivi conosciuto col termine “Conto Energia” stanziando fondi previsti fino al 2020. L’evento, ha immediatamente risvegliato il fiuto delle grandi aziende di monopolio, le quali si sono impegnate subito nello sviluppo di società controllate specializzate nell’installazione di piccoli, medi e grandi impianti di produzione di energia rinnovabile.
Lorenzo Ori